La pista da bob potrebbe non essere pronta in tempo
Oggi voglio parlarvi delle preoccupazioni legate alla pista da bob per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. La recente notizia che la pista potrebbe non essere pronta in tempo è allarmante, ma purtroppo non sorprendente.
Problemi di tempistica e costi
Fin dall’inizio, come Europa Verde abbiamo espresso dubbi sui tempi e sui costi di questo progetto. Abbiamo assistito all’abbattimento di un lariceto secolare e alla spesa di 118 milioni di euro, senza avere ancora la certezza che la pista da bob sarà utilizzato per le Olimpiadi. A meno di un anno dall’inizio dei Giochi, l’unica cosa certa è l’elevato costo, sia economico che ambientale. Esiste persino la possibilità che le gare si svolgano a Lake Placid, negli Stati Uniti, a 6.373 km di distanza da Cortina, contraddicendo i principi di sostenibilità ambientale e sociale.
Grandi opere e impatto ambientale
Le Olimpiadi portano con sé numerosi interventi che hanno un forte impatto ambientale. Opere come la cabinovia di Socrepes rispondono a logiche estrattive e causano fenomeni come l’overtourism e lo sfruttamento delle terre alte. Anche se il presidente della Regione Veneto afferma che “i tecnici troveranno una soluzione”, la Sovrintendenza e l’Autorità di Bacino hanno già evidenziato le criticità del progetto. La vera soluzione da trovare è politica: dobbiamo rivalutare le nostre priorità e considerare alternative più sostenibili e meno impattanti per il futuro della montagna veneta.
Il futuro della montagna veneta
Ritengo sia fondamentale fare chiarezza su questa situazione e intervenire per garantire che i grandi eventi come le Olimpiadi rispettino le norme a tutela dell’ambiente e della sostenibilità. È evidente che dobbiamo ripensare i nostri approcci e trovare soluzioni più responsabili e rispettose dell’ambiente.
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