Vanoi, l’Unione europea chiede di valutare le alternative

28 Gennaio 2025
Ambiente

Un’altra tegola sul progetto del Vanoi. «In questa fase, non si può escludere che il progetto relativo al serbatoio, se realizzato, avrà un impatto negativo sul deflusso del fiume». Parola di Maroš Šefčovič, Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea, che ha risposto a nome dell’esecutivo guidato da Von der cristina guardaLeyen alla mia lettera di denuncia del luglio scorso. È stato, quello, il mio primo atto da parlamentare europea.

Il rischio di deterioramento dei corpi idrici

Rispondendo alla mia segnalazione del luglio scorso, la Commissione ha confermato la necessità di approfondire le alternative possibili. Il torrente Vanoi, infatti, è classificato come “naturale”: occorre dunque valutare l’impatto del progetto sul fiume con “modelli idrologici solidi, calibrati e validati”. Se dalla valutazione preventiva emergesse poi “che il progetto di invaso impedirebbe a tali corpi idrici di raggiungere un buono stato o addirittura deteriorerebbe il loro stato”, per l’approvazione del progetto dovrebbero verificarsi quattro condizioni.

Le quattro condizioni

Ecco i quattro punti: intraprendere tutte le azioni possibili per ridurre l’impatto negativo sull’acqua; indicare nel piano di gestione del bacino idrografico le ragioni delle modifiche all’acqua e rivedere gli obiettivi ogni sei anni; le modifiche devono avere un interesse pubblico prioritario e i loro vantaggi per salute e sicurezza devono superare gli obiettivi ambientali; e, soprattutto, “per ragioni di fattibilità tecnica o costi sproporzionati, i vantaggi derivanti da tali modifiche o alterazioni del corpo idrico non possono essere conseguiti con altri mezzi che costituiscano una soluzione notevolmente migliore sul piano ambientale”. Tradotto: se i benefici delle modifiche possono essere raggiunti con alternative tecnicamente fattibili o meno costose, bisogna scegliere la soluzione migliore per l’ambiente.

Le alternative ci sono, percorriamole!

Come Verdi siamo fortemente contrari a questo progetto, perché la diga è una soluzione costosa e lunga da realizzare. Che non risponde in modo efficace e rapido alla crisi idrica, penalizzando l’ambiente e la sicurezza pubblica. Le alternative esistono, sono meno costose e più efficienti. La ricarica controllata delle falde, il miglioramento dei sistemi di irrigazione, il potenziamento delle infrastrutture esistenti e l’adozione di pratiche di conservazione dell’acqua. Perché non valutarle seriamente?

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