Terme di Recoaro – Servono tempi certi, fondi adeguati e progettualità condivisa per rilanciare il compendio

7 Marzo 2019
News

Le responsabilità non possono essere SEMPRE degli altri.

Sul rilancio delle Terme di Recoaro la Regione ha fallito e insiste nel non recitare il minimo ‘mea culpa’. Come se le promesse del passato e mai tradotte in fatti, non siano esistite”.

No posso che rispondere alle critiche che l’assessore al Bilancio Gianluca Forcolin mi ha rivolto definendole ‘strumentalizzazioni’, rispetto al ruolo assente della Giunta Zaia, scaturite dal mio precedente comunicato.

 

Se non ci fosse in ballo il futuro di un’area splendida del territorio vicentino, le sue affermazioni, così come le critiche che mi rivolge, farebbero sorridere.

In più di un’occasione, durante incontri con o senza imprenditori, ho ribadito come tempi rispettabili, fondi dignitosi e progettualità condivise dovevano essere alla base di qualsiasi accordo per il rilancio del complesso.

Ben più di qualche volta ho avanzato la proposta di fare un appalto pluridecennale, non di qualche anno o appena 18 mesi come l’ultimo, andato deserto, o addirittura un affitto di 3 mesi, proposte ridicole,  ben distanti dalle richieste del territorio.

Come possono i cittadini e imprenditori locali che vivono dell’indotto economico creato dal turismo, cresciuti su un territorio così bello sviluppatosi proprio grazie alle terme, investire senza avere nemmeno il tempo rientrare nell’investimento?

Probabilmente alcuni esponenti politici dovrebbero ripassare l’Abc dell’imprenditoria o, in alternativa sturarsi le orecchie e ascoltare le proposte avanzate dal territorio.

 

Le promesse di concessioni trentennali, la ‘gestione’, si fa per dire, ventennale da parte della Regione Veneto che ha causato il declino del compendio, non possono essere dimenticate.

Ed è ancor più grave scaricare la colpa a cittadini, imprenditori o politici di opposizione che in realtà si limitano a ribadire errori palesi, mancanze e assenza di ascolto!

 

La vera strumentalizzazione è quella della Giunta, sempre assente se non in periodo pre-elettorale, per una propaganda che poi non porta ad alcuna azione concreta.

Prima i veneti è l’ennesimo slogan vuoto, se poi si fa lo sgambetto a quelli che vogliono dedicarsi al compendio in ottica imprenditoriale, di lungo periodo, con una visione.

Inutile girarci intorno: la Regione ha fallito, è ora di delegare al territorio sicuramente più capace e coerente di chi prima proponeva trent’anni di concessione e oggi è convinto che un progetto per le Terme si possa imbastire nel giro di qualche giorno e senza alcuna certezza.

 

E cosa dicono gli imprenditori locali? Eccovi le loro dichiarazioni.

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