Stanze panoramiche: una gabbia di vetro per questa maggioranza che si salva con l’ennesima deroga.
Perché ogni volta che si ha a che fare con l’ambiente, la maggioranza in Regione prodiga l’introduzione dell’ennesima deroga?
La deroga alle norme vigenti concessa alle cosiddette stanze panoramiche è l’ennesimo occhiolino di questo centrodestra a qualche imprenditore.
Dalla caccia al consumo di suolo, negli anni la maggioranza ha saputo stupirci con effetti speciali degni da premio Oscar.
Più che delle casette in vetro, in stile Grande Fratello, a rimanere sospesa nel vuoto è stata questa maggioranza, che su questo provvedimento è rimasta intrappolata per settimane, regalandoci un pratico esempio di ‘montagna che partorisce il topolino’.
Infatti, dopo tanta discussione in commissione e in aula, il compromesso all’interno del centro destra si è trovato attorno all’introduzione della funzione didattica di queste strutture.
Effettivamente c’è molto da osservare dalla cima delle nostre montagne: la velocità con cui spariscono larici centenari per fare spazio a piste da bob, gli effetti dei cambiamenti climatici come avvenuto con Vaia, la pandemia boschiva del bostrico, ma soprattutto quanto chi vive in montagna risente della disattenzione da parte di questa maggioranza che preferisce piuttosto guardare al turismo di lusso.
Le stanze panoramiche renderanno felice qualcuno, ma certamente non risolveranno i problemi veri che affliggono le nostre montagne.
Il turismo mordi e selfie non va a braccetto con il turismo responsabile ed ecosostenibile.
Il senso di responsabilità che siamo chiamati ad assumere nei confronti delle nuove generazioni e del pianeta che consegneremo a loro ci impone di comprendere che non è soddisfacendo qualsiasi sfizio, come quello di farsi un aperitivo in una casetta di vetro a 2mila metri, che sapremo creare turismo redditizio ma responsabile.
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