Prostituzione – Dal Veneto ennesima proposta di legge contro la dignità delle donne

1 Marzo 2019
News

Prostituzione – Lo sfruttamento delle donne non si combatte riaprendo le case chiuse. La Proposta di Legge presentata è l’ennesima arma di distrazione di massa per non affrontare i problemi del Veneto.

Le donne e la loro dignità non si tutelano affatto con la riapertura delle case chiuse. La regolamentazione della prostituzione non dà alcuna garanzia contro lo sfruttamento, dobbiamo evitare scorciatoie semplicistiche e pericolose.

Sono contro il progetto di legge di iniziativa statale dell’esponente venetista, Antonio Guadagnini, per disciplinare l’esercizio della prostituzione, approvata in Quinta commissione.

 

Questo fenomeno è una vera e propria piaga, lede i diritti della persona e favorisce una cultura della sottomissione della donna.

Non possiamo accettare che ci sia una parte di popolazione che ne sfrutta un’altra motivandola, magari, con maggiori entrate per le casse dello Stato poiché la prostituzione sarebbe tassata.

Anziché pensare al gettito fiscale ci si impegni in azioni per ridurre la prostituzione. Dietro ci sono racket mafia e sfruttamento, fino ad arrivare a una vera e propria ‘tratta delle schiave’.

E davvero c’è chi crede di risolvere tutto con un albo professionale? Se si vuole affrontare il problema, ci si confronti con associazioni e professionisti che da anni cercano di salvaguardare la vita di queste persone, che hanno una storia e una preparazione in merito.

 

Solo pura propaganda, per non affrontare veramente i problemi.

Il metodo con cui viene proposta dal Consiglio regionale è l’ennesima arma di distrazione di massa: si tratta di un Progetto di Legge Statale che come gli altri presentati resterà in un cassetto romano, per non affrontare i veri problemi che affliggono il Veneto.

E forse hanno ragione, poiché hanno ottenuto un ampio risalto mediatico, nascondendo perfino l’adozione da parte della regione della “Carta dei Diritti della Bambina”. Ma è film che abbiamo già visto, ormai i consiglieri di maggioranza hanno abdicato al proprio ruolo, delegando tutto a Zaia, limitandosi a fare da passacarte.

 

Un esempio di lotta alla prostituzione

Dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, che salva ogni hanno ragazze dalla prostituzione, vi condivido il loro comunicato stampa, che brevemente ci fa capire dove bisogna andar a lavorare, per combatterne il fenomeno.

Prostituzione: la Papa Giovanni XXIII
contro la riapertura delle case
“L’idea di riaprire le case chiuse è fuori dalla storia. Il vero problema che la politica ha il dovere di affrontare sono le decine di migliaia di donne, anche giovanissime, costrette a prostituirsi, rese schiave dalla criminalità organizzata e dai clienti che sfruttano la loro condizione di vulnerabilità”. E’ quanto afferma Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Papa Giovanni XXIII, in merito alla dichiarazione del Vice-Premier Salvini sulla riapertura delle case chiuse.
“Non basta dire che l’attuale Governo non intende intervenire sul tema. – ha aggiunto Ramonda – Chiediamo ai governanti di adottare le misure necessarie per liberare queste donne. La soluzione non è l’Austria, nei cui night club non vi sono donne austriache ma persone vulnerabili che provengono da paesi poveri. La vera soluzione è il cd modello nordico in cui si prevede la sanzione ai clienti, considerati corresponsabili della riduzione in schiavitù di queste persone. Invitiamo il Ministro Salvini a visitare una delle nostre case famiglia in cui sono accolte le vittime della tratta a causa della prostituzione”.
La Comunità Papa Giovanni XXIII in 30 anni di attività ha liberato dalla strada e accolto oltre 7000 ragazze vittime del racket della prostituzione. Ogni settimana è presente con 28 unità di strada e 120 volontari per incontrare le persone che si prostituiscono. Promuove, insieme ad un cartello di associazioni – tra cui CISL, AGESCI, Azione Cattolica, Forum Famiglie, Rinnovamento dello Spirito – l’iniziativa Questo è il mio Corpo, campagna di liberazione per le vittime della tratta e della prostituzione. La proposta, ispirata al modello nordico, ha l’obiettivo di ridurre sensibilmente il fenomeno colpendo la domanda e sanzionando i clienti delle persone che si prostituiscono.
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2 risposte a “Prostituzione – Dal Veneto ennesima proposta di legge contro la dignità delle donne”

  1. Certo Cri come tutte le problematiche che sorgono loro la pensano nello stesso modo è una cosa impossibile da accettare

  2. La parlamentare Lina Merlin con la sua Legge non combattè il sesso a pagamento, ma lo sfruttamento dello stesso.
    Per prima cosa combattè il ruolo dello Stato come magnaccia, pappone o protettore delle prostitute.
    Il Guadagnini nella sua ignoranza ripropone per la Regione, e per lo Stato, questo ruolo.
    Se lo Stato diventa il magnaccia perchè non lo può essere Pepè le Mokò?

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