Lupo – Niente abbattimenti, il PdL torna in commissione

27 Marzo 2019
Territorio

“Il lupo è salvo, si fa per dire, sicuramente lo è il buon senso: 
niente abbattimenti, il Progetto di legge torna in Commissione, dove si spera verrà affossato”

L’abbattimento del lupo va dunque in archivio. Il rinvio in Commissione è l’anticamera dell’affossamento: di questo provvedimento ingiusto, sbagliato e incostituzionale probabilmente non sentiremo più parlare.
Il Pdl, all’ordine del giorno nella seduta odierna, è stato nuovamente rimandato, come già accaduto un mese fa. Allora, però, era stato giustificato con l’assenza del relatore, il capogruppo della Lega Finco. Adesso, invece, la retromarcia è evidente. La mobilitazione di associazioni, cittadini che hanno manifestato anche davanti a Palazzo Ferro Fini, oltre a inviare migliaia di mail, ha avuto la meglio.

Se il partito regionale è uguale a quello nazionale

Finalmente la maggioranza si è resa conto che è rischioso approvare una legge identica a quella già impugnata dal loro stesso Governo, Lega-Cinque Stelle, proposta dalle Province autonome di Trento e Bolzano.
La maggioranza a trazione leghista, dopo essere stata a lungo latitante nell’affrontare il problema delle predazioni, aveva scelto la strada più facile, proponendo soluzioni standardizzate per tutti gli allevatori veneti, ignorando completamente la grande diversità morfologica dei territori e delle comunità con le proprie abitudini e opportunità.

Non servono soluzioni bandiera, ma aiuti veri.

In Veneto i lupi sono meno di 100. Le predazioni vanno contrastate con la sinergica messa in atto sistemi di prevenzione studiati appositamente per ogni singolo appezzamento e mandria, dalle reti elettrificate ai cani pastori addestrati allo scopo.
I fondi europei ci sono, bisogna andare in quella direzione anziché gettare benzina sul fuoco e scatenare pericolose reazioni come il bracconaggio.
Se nel resto d’Italia, c’è spazio per gli allevatori e gli animali da reddito in alpeggio, per gli amanti della montagna e dell’escursionismo sostenibile e per i lupi, non si comprendono i ritardi della maggioranza a studiare e applicare sistemi che aiutano veramente gli allevatori: un lupo non deve avere un accesso facile agli allevamenti. Avere attivato quelli giusti anni fa, avrebbe permesso di mantenere molto più bassi i capi predati e sostenuto gli allevatori.
Se la convivenza riesce nel Parco Nazionale d’Abruzzo o in Trentino, dove i progetti sono stati strutturati con certosina precisione sulle esigenze e caratteristiche del territorio, dove i lupi sono più di qualche centinaia, oltre alle ibridazioni, a maggior ragione è possibile qua, dove gli esemplari sono infinitamente molti di meno.
(Dal Comunicato stampa  congiunto con i consiglieri Zanoni – PD- e Bartelle -IIC-)
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