Contro le zone d’ombra in Veneto

17 Febbraio 2020
News

Prima ancora di una Leadership, per me è necessario proporre ai Veneti un modello di sviluppo realmente sostenibile e rispettoso.

E questa deve ruotare attorno a due cardini davvero arrugginiti, come quelli del Mose per intenderci, sin dai tempi in cui Zaia era il vice di Galan ➡️ il Veneto ha bisogno di una Classe Dirigente che agisca con
👍trasparenza
legalità.

Valori che si rischia di vedere calpestati dall’altra grande opera, in un ritardo già pluriennale, la Superstrada Pedemontana Veneta.

Si sentono e si leggono dichiarazioni circa un centrosinistra che su questa opera avrebbe fatto un patto di ferro per questa infrastruttura.

Per me è prioritario il rispetto della Legge e delle Norme di Cantiere, dei Diritti dei Cittadini e Lavoratori e delle Migliori Tecniche Costruttive,  ritengo fondamentaleche tutti prendano una posizione chiara di denuncia delle zone d’ombra.

Per fugare ogni sospetto l’unica strada da percorrere è che tutti i consiglieri regionali alternativi a Zaia o che non vogliono far finta di non vedere, sottoscrivano un PATTO ➡️ il primo atto del nuovo Consiglio regionale sia una Commissione di Inchiesta e Controllo sulla Pedemontana

Ho visto con i miei occhi le voragini di Cornedo.
Ho ascoltato le parole delle persone che rischiano di perdere il frutto dei sacrifici familiari, case e capannoni che rischiano di crollare e metterli a rischio, senza alcuna prevenzione.
E questi cittadini mi hanno detto che avevano PERSO FIDUCIA nella politica, che si erano sentiti ABBANDONATI.

Serve appunto a questo la Commissione Straordinaria del Consiglio regionale, a far sentire i cittadini veneti più vicini alla nostra istituzione, che  deve però essere Categorica:
1️⃣ nel dare priorità al rispetto della Comunità
2️⃣ nel garantire che porcherie come il Mose e le altre opere dell’epoca Galan/Zaia non si ripetano.

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