Arzignano – Marelli Motori licenzia? Regione apra un tavolo.

23 Agosto 2019
Scuola e Lavoro

“Magneti Motori di Arzignano lincenzia: la Regione apra un tavolo e stop a contributi e vantaggi per le aziende che usano il Veneto con supermarket”

 

I mesi estivi sembrano essere i preferiti per annunciare licenziamenti è il pensiero degli ultimi anni, che mi rimbalza alla mente.

Non è tollerabile che chi rileva aziende italiane, come la Marelli Motori Spa, presentino conti salatissimi per capitale umano senza presentare nemmeno uno straccio di piano aziendale. Parliamo in questo caso di addirittura 40 licenziamenti, che sono stati fatti senza alcun atto di indirizzo imprenditoriale a supporto delle proprie scelte e a garanzia delle reali intenzioni della nuova gestione.

 

La Regione torni dalle ferie e apra un tavolo con l’azienda.

E’ necessario intervenire aprendo un tavolo per chiarire le vere intenzione dell’azienda e supportare il tavolo di trattative. L’acquisizione di un’azienda ed i licenziamenti, fatti senza presentare alcun un piano aziendale, costringono a porsi una domanda: la holding inglese, nuova proprietaria della Marelli, ha davvero nelle proprie intenzioni il rilancio del sito produttivo di Arzignano?

Sarebbe opportuno verificare se realmente vi sono cali produttivi legati al mercato e non un progressivo e volontario abbandono di alcuni rami di mercato dell’azienda, come quello marino e dell’oil&gas, scusa utile per ridimensionare il costo del lavoro in Italia, a vantaggio degli investimenti malesi.

 

Sulle acquisizioni di aziende italiane

Purtroppo in Veneto stiamo soffrendo troppo spesso il “vizio” di molte multinazionali che scelgono di acquisire un sito produttivo italiano, usufruendo del suo brand, del suo know how e dell’italian sound, per poi progressivamente tagliare il comparto italiano lasciando a piedi lavoratori specializzati: usano il Veneto come un “Supermarket”!

Le nostre famiglie stanno pagando molto ed i tempi sono maturi per intervenire escludendo queste aziende da contributi e vantaggi burocratici pubblici, nel caso non garantiscano continuità ed investimenti nel territorio e nei suoi lavoratori.

Se il valore aggiunto della storia produttiva veneta ed italiana sono tali da spingere ad acquisizioni di questo tipo, si investa anche nella nostra comunità e non a discapito di essa!

 

(Comunicato stampa congiunto con i consiglieri Piero Ruzzante -LeU- e Patrizia Bartelle -IiC-)

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