Medicinali a base di cannabinoidi: in Veneto aumentano le prescrizioni. Divario tra le Ulss notevole.
In generale, il numero delle prescrizioni in Veneto sono passate dalle 367 nel 2015 alle 6.092 nel 2021.
Un dato considerevole che indica una tendenza in costante crescita, con un elevato numero di prescrizioni non a carico del SSR.
Infatti, la spesa complessiva a carico della Sanità pubblica è addirittura in lieve diminuzione.
Ma un dato su cui riflettere è quello relativo al numero di prescrizioni per singola Ulss. Infatti, il divario tra le prescrizioni rilasciate dalle Ulss 6-3 e tutte le altre aziende Ulss regionali è mastodontico; Ulss Euganea e Ulss Serenissima da sole ricoprono quasi il 67% delle prescrizioni a livello regionale.
Difficile credere che il numero di pazienti bisognosi di questo genere di cure siano concentrati in aree così circoscritte.
Andrebbe invece indagato il livello di accessibilità a questi prodotti, magari partendo dal livello di consapevolezza dei benefici e dei protocolli da parte di coloro che possono effettuare questo genere di prescrizione.
Ritengo che, da questo punto di vista, la Regione farebbe bene verificare il livello di informazione che le singole Ulss forniscono nei singoli territori.
La recente relazione alla Quinta commissione consiliare sulla erogazione dei medicinali e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi nel 2021, prevista annualmente dalla L.R. 38/2012, evidenzia anche in Veneto l’aumento di pazienti trattati con cannabis medica affetti da alcune patologie resistenti ai farmaci tradizionali.
Tuttavia, il report non ci consente di stimare il reale fabbisogno, perché l’accesso a questo genere di cure risulta essere ancora macchinoso e complesso.
Non a caso, secondo i calcoli del Ministero della Salute, infatti, nel 2021 è stata consumata in Italia poco più di una tonnellata di cannabis terapeutica, ma secondo l’OMS il fabbisogno a livello nazionale si aggirerebbe attorno alle 3 tonnellate.
Da cittadina affètta da una patologia che mi arreca grande sofferenza, auspico che l’accesso a questi farmaci diventi una possibilità concreta per tutti coloro che si trovano ad affrontare grande dolore e sofferenza.
La Regione del Veneto sta dimostrando una discreta sensibilità in materia di prodotti a base di cannabis terapeutica.
Ma colpisce il fatto che gli stessi partiti di maggioranza presenti in parlamento stiano dimostrando una notevole negligenza a riguardo. Il nostro Paese produce poco e importa tantissimo dall’Olanda.
Ma le ripercussioni di questo disinteresse non ricadono solo sulla produzione, ma anche sui pazienti e sulla perdita di opportunità in ambito lavorativo che questo settore potrebbe offrire.
Continuerò a sollecitare, quindi, la nostra Regione a impegnarsi affinché il Governo cambi atteggiamento verso le sofferenze vissute da così tanti cittadini, garantendo tutti gli strumenti per affrontare il dolore, tanto più dopo il dibattito degli ultimi mesi, durante i quali si è parlato in modo molto approfondito di cure palliative.
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