Regione Veneto: treni e strade allo Stato. Dov’è l’Autonomia?

1 Febbraio 2023
Infrastrutture
La Giunta della Regione Veneto cede treni e strade regionali allo Stato: la conferma che per avere autonomia, bisogna prima impegnarsi a gestirla!
Vi avevo già parlato di come Zaia abbia ceduto la gestione delle strade regionali ad Anas.
Oggi è ufficiale anche l’affidamento a Trenitalia, dell’ultima tratta ferroviario gestita drammaticamente dalla Regione Veneto.
Infatti fino ad oggi la rete Adria/Venezia, Rovigo/Verona, Rovigo/Chioggia, è stata gestita dal Veneto attraverso la sua partecipata “Sistemi Territoriali”, senza mai riuscire però a dare un servizio lontanamente accettabile: ritardi, anche di ore, e cancellazioni sono sempre state all’ordine del giorno.
Spero di cuore in un miglioramento del servizio, per i cittadini interessati.
Ma non sono affatto felice di questo fallimento, per nulla, anche perchè Trenitalia, che ha vinto un bando europeo per la gestione di questo servizio, ha una storia travagliata in Veneto, che ci insegna a vigilare su ogni aspetto:
In un recentissimo passato, Regione Veneto, Trenitalia ed Rfi furono sanzionate dal garante della concorrenza per un REATO MOLTO GRAVE: il gruppo avrebbe adottato una “strategia complessiva volta a sfruttare indebitamente la posizione dominante detenuta da Rfi (Rete ferroviaria italiana) nel mercato della gestione e del potenziamento della rete […] per ottenere dalla Regione Veneto l’affidamento diretto dei servizi ferroviari a favore di Trenitalia“.
La sanzione fu di appena 333 euro a testa, nonostante:
1. La legge antitrust italiana, nei casi conclamati di abuso, prevede la possibilità di elevare sanzioni fino al 10 per cento del fatturato.
2. I fatti costituirono “una violazione grave della disciplina a tutela della concorrenza” che si è protratta “almeno a partire dal mese di marzo 2016”, cioè da quando esiste prove documentali sulle strategie di Fsi.
Una sentenza che partì dalla denuncia di DEUTSCHE BAHN, pronta a partecipare ad un bando ed investire in Veneto, ma senza averne possibilità vista l’operazione di affidamento diretto a Trenitalia, nonostante gli anni bui dei servizi ferroviari regionali di quel periodo: ricordate quante cancellazioni dei treni avvenivano una decina di anni fa?
Io sì: era un cortocircuito del contratto tra Regione e Trenitalia, che multava i minuti di ritardo e non le cancellazioni.
Ora le cose sono un po’ migliorate, ma con continui aumenti del tempo per tratta (es. San Bonifacio – Verona un tempo in 15 min in RV, ora in addirittura 28!), eliminazione di treni regionali perchè sostituiti da frecce, riduzione delle frequenze a causa dell’orario cadenzato o stop ai collegamenti interregionali…
Ce ne è da fare, eh?!
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