Maxi condotta anti-PFAS nel 2026: ritardo che si poteva evitare.

30 Agosto 2023
Contaminazione da Pfas

Il valzer di bandi per il depuratore di Vicenza ha avuto ripercussioni sulle tempistiche relative alla realizzazione della tanto attesa condotta anti-pfas. Dovremo ora pazientare fino al 2026.

Oggi la Prima commissione a Palazzo Ferro-Fini è stata relazionata sul bilancio societario di Veneto Acque S.p.a.

Dal confronto con l’amministratore unico è emerso il previsto slittamento della consegna della maxi condotta anti-Pfas al 2026, originariamente prevista per il 2022.

Uno slittamento che, da quanto si apprende, sarebbe dipesa anche dalla sospensione, prima, e dalla successiva revoca del bando di Viacqua per l’ampliamento del depuratore di casale a Vicenza.

L’annuncio del nuovo bando di Viacqua è arrivato quasi un anno dopo.

Tale scelta ha comportato ritardi nel completamento di uno dei più consistenti collegamento a fonti prive di Pfas per l’acquedotto di Lonigo e dell’intera Zona Rossa Pfas.

Parliamo del collegamento Carmignano-Lonigo, che dovrebbe fornire 150-200l/s d’acqua, e le cui tratte, a esclusione del segmento incluso tra Vicenza Est e Vicenza Ovest, sono state completate o sono in attesa di completamento da parte di Veneto Acque.

Di conseguenza possiamo assumere che il caro-materie prime abbia poco a che fare con la questione; a influire sarebbero state piuttosto le decisioni assunte dai vertici della società berica.

Da cittadina residente in zona rossa, provo rammarico dato che già nel 2022 chiedevo di intervenire con urgenza per evitare, almeno per l’acquedotto, ulteriori ritardi.

Non intendo discutere delle strategie adottate dalle società partecipate, ma ritengo giusto che queste prendano in considerazione gli effetti che alcune loro scelte possono avere sulla salute dei cittadini e sui costi di gestione della potabilizzazione.

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