Schiumate e moria di pesci: sul Bacchiglione anche la Regione naviga a vista.

4 Ottobre 2022
Ambiente

Uno dei più importanti fiumi del vicentino vittima dell’inquinamento antropico e dell’oblio politico.

A partire dallo scorso maggio -spiega Guarda- il Bacchiglione è stato teatro di una notevole moria di pesci, avvenuta dopo la comparsa di una misteriosa, quanto nauseabonda, schiuma bianca lungo la Riviera Berica.

Assieme ai volontari del luogo e alla associazione Magnagati Carp Team ho più volte denunciato le pessime condizioni del corso d’acqua, segnalando la moria di tonnellate di pesci e un fastidioso odore che ha preoccupato non pochi cittadini.

Nonostante una mia interrogazione a riguardo fosse stata presentata in Consiglio regionale già lo scorso giugno, la risposta giunta solo oggi incarna perfettamente il disinteresse generale da parte delle istituzioni verso una questione che ha fatto discutere non poco la scorsa estate.

Infatti la Giunta regionale, nel rispondere alla mia interrogazione, si è limitata a rassicurare tutti affermando che dalle analisi Arpav non risulta alcuna anomalia e che la moria di pesci sarebbe dipesa dalla mancanza di ossigeno conseguente alla recente crisi idrica.

Fa sorridere il fatto che tali rassicurazioni si riferiscano ad analisi Arpav poi smentite dalla stessa agenzia a causa delle analisi successivamente eseguite sullo stato di salute del fiume.

Il fatto che la Giunta regionale impieghi più di tre mesi a rispondere a questa mia interrogazione, oltretutto senza aggiornare i dati di riferimento forniti dalle analisi più recenti, è indice di un grave disinteresse verso il Bacchiglione e la fauna che da esso dipende.

Dopo i ritardi da parte del Comune e della provincia di Vicenza nell’adottare un minimo di azioni a tutela almeno dei cittadini che abitano lungo il corso d’acqua, la Regione recita un requiem per una arteria fluviale dal grande valore idrico, naturale e storico per la città.

La Giunta regionale non è nemmeno a conoscenza dell’ordine dei prelievi Arpav.

Ringrazio i volontari delle associazioni che ciononostante perseguono le loro attività di monitoraggio, anche sborsando di tasca propria i soldi necessari per condurre analisi approfondite sul livello di inquinamento che caratterizza questo fiume.

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