Piano socio sanitario: bocciato l’emendamento sui Pfas

19 Dicembre 2018
Ambiente

Ebbene sì, bocciato l’emendamento per una più consapevole prevenzione del rischio sanitario da inquinanti: il caso Pfas non apre gli occhi della Regione.

 

 

La maggioranza continua a voltare le spalle quando si parla di Pfas e, più in generale, delle contaminazioni da inquinanti e le conseguenze sulla salute dei cittadini.

Non è che i problemi si risolvono facendo finta di niente e, soprattutto, senza ascoltare le esigenze del territorio.

In questi giorni di discussione sul nuovo Piano Socio Sanitario del Veneto (PSSR 2019-2023) ho presentato un emendamento nella parte relativa al Capitolo “Ambiente e Sanità”, ambito in cui trova spazio anche il tema della contaminazione da Pfas.

 

L’emendamento

Qui potete leggere il testo presentato dalla Giunta, con le modifiche approvate in V commissione:

PSSR 2019-23 – Ambiente e Salute (Testo relativo ai Pfas)

e potete confrontarlo con l’emendamento che ho presentato:

Emendamento sostitutivo – AMBIENTE E SALUTE

L’emendamento è stato scritto insieme a chi vive in prima persona le preoccupazioni sanitarie, anche dal punto di vista professionale e che voglio ringraziare per il prezioso contributo. Fin da una prima lettura potrete vedere la differenza sostanziale di lunghezza nel confronto dei due testi, ma anche degli argomenti trattati.

Il testo presentato aveva due temi centrali: uno relativo specificatamente ai Pfas, per correggere le mancanze della gestione sanitaria messa in atto, e l’altro alla prevenzione sanitaria per evitare contaminazioni da inquinanti. Dobbiamo elaborare strategie per evitare gravi conseguenze, anziché, come accaduto con i Pfas, essere travolti dalle emergenze.

Invece, nonostante qualche timida e insufficiente apertura in Quinta commissione, oggi è arrivato un ‘no’. È la conferma di come la maggioranza si voglia autoconvincere che quanto viene fatto basta e avanza.

 

Con la proposta volevo rilevare tutti gli aspetti manchevoli nella presa in carico sanitaria e nell’attività relativa alla certificazione dei rischi sulla salute. Per quanto riguarda i Pfas, l’emendamento chiedeva, tra l’altro, di rafforzare le strategie di sanità pubblica per il contrasto alla contaminazione, avviando una valutazione epidemiologica più approfondita e ampliando del Piano di sorveglianza, con attenzione particolare alle donne in gravidanza e agli altri soggetti più a rischio, ad esempio gli adolescenti di sesso maschile per eventuali patologie, come riduzione della fertilità o tumore al testicolo.

Serve anche l’accompagnamento alle future mamme: coloro che programmano una gravidanza sono ad oggi abbandonate ai propri dubbi, perché ad oggi sono molte le giovani preoccupate dei pfas, che si trasmettono anzitutto tramite cordone ombelicale e latte materno, per i rischi neonatali.

E, ancora, si chiedevano interventi per attivare percorsi condivisi con i medici di medicina generale e i pediatri, gli unici che hanno in mano la situazione sanitaria del paziente e che potrebbero contribuire a una maggiore adesione dei cittadini al biomonitoraggio, visto che ci si lamenta della partecipazione insoddisfacente.

Infine, chiedevamo anche un intervento per quanto riguarda la catena alimentare, perché sono pressoché irrilevanti le azioni attivate fino ad ora, sia a causa dei ritardi nelle pubblicazione delle analisi sia nei dati che dovranno essere aggiornati con le nuove TDI dell’EFSA.

 

In questo Piano sarebbe stato importante inserire un accenno, un’idea di strategia per affrontare il rischio sanitario derivante dagli inquinanti, iniziare una programmazione invece di farci trascinare, come al solito, dalla corrente delle emergenze. Con tutte le conseguenze che comporta.

 

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2 risposte a “Piano socio sanitario: bocciato l’emendamento sui Pfas”

  1. Nonostante questo no Cri continua a battere l’incudine che prima o poi qualcosa si otterrà io confido sempre su di te!!!! E grazie ancora delle tue preziose notifiche un abbraccio!!!

    • Grazie mille Claudio per il tuo supporto. Non retrocedo di un passo, finchè non capiranno che non solo è una priorità, ma che agire in modo preventivo e con una visione lungimirante è la soluzione per tutelare ogni singolo cittadino del Veneto e per dare un futuro degno alle nuove generazioni!

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