Pfas – “Inaccettabili le critiche ricevute?” Ci sono cittadini ancora senza acqua potabile

3 Maggio 2019
Contaminazione da Pfas

Sui Pfas, Zaia racconta la favola della Regione efficiente ai cittadini della zona rossa, presi in giro per anni dalla sua Giunta.

Zaia ha davvero una scarsa considerazione dell’intelligenza delle migliaia di persone che da anni convivono con l’emergenza Pfas: ogni volta che interviene lo fa per raccontare la favola di un Veneto efficiente e, al solito, primo della classe. La realtà è ben diversa, basterebbe domandare per esempio a chi vive nella zona rossa, preso in giro da continui rimpalli di responsabilità: prima al Governo, poi ai Comuni, quindi ai gestori o ancora all’Europa e adesso, dopo il ‘caso Po’, alle altre regioni padane.

Oppure ai residenti delle zone arancio e gialla che chiedono da anni la presa in carico sanitaria, più volte promessa e mai attivata. Rispondo alle dichiarazioni del presidente della Giunta che ha ‘rivendicato’ l’azione del Veneto, definendo “inaccettabili le critiche ricevute”.

 

I ritardi e le latitanze della Regione sono sotto gli occhi di tutti. D’altronde era lo stesso Zaia a dire, tre anni fa, che non c’era alcun rischio per la nostra salute. E certo ricorderà gli esponenti di associazioni ambientaliste e sanitarie derisi dall’assessore all’Ambiente e minacciati di querela per procurato allarme. la regione persegue oggi anche Andrea Peruffo.

I cittadini della zona rossa, inutile girarci attorno, si sentono abbandonati: ancora non sono collegati alla rete idrica molti cittadini che vivono lontani dall’acquedotto e hanno solo pozzi privati. Sette anni dopo lo scandalo Pfas nemmeno un reale progetto per garantire loro assistenza a 360 gradi. Allarmanti erano le parole del direttore di Acque Veronesi in Commissione alla Camera che diceva: “se anche dovessimo cominciare a pensare di collegare i cittadini non allacciati, che hanno i pozzi privati, lì non abbiamo riserva d’acqua: in futuro bisognerà pensarci.“, in poche parole non c’era abbastanza quantità d’acqua. Secondo voi Zaia c’ha pensato?

Ci sono ancora centinaia di cittadini non allacciati alla rete idrica. 104 erano solo i cittadini di Lonigo che usavano un pozzo privato e non sappiamo bene quanti di loro sono stati raggiunti dall’acquedotto.

 

Ma invece di dire che abbiamo risolto, che siamo i primi, vorrei ricordare che il tema è complesso e non risolvibile con questi slogan. Semplice era una decretazione del Presidente del Consiglio che avrebbe già messo i limiti.

 

I gestori qualche collegamento lo hanno promosso. Ma si sono viste forse le autobotti per questa gente, come si fece a Creazzo, Sovizzo e limitrofi negli anni 70, sempre per inquinamenti di Miteni ex Rimar?

Abbiamo migliaia di persone costrette a utilizzare acqua di bottiglia anche per cucinare la pasta. Molti, in realtà, lo fanno seppur collegati all’acquedotto. Anche la mia famiglia. Perché abbiamo la certezza che per i bambini la presenza anche di meno 2ng di Pfoa è dannosa.

Tutto questo mentre c’era chi dava rassicurazioni fasulle e adesso gioca a fare lo scaricabarile sulle altre Regioni.

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