Consumo di suolo del 2022 ci costerà 72 milioni all’anno: Veneto abusato con la benedizione di Zaia!

26 Ottobre 2023
Ambiente

Il quadro normativo regionale tutela chi costruisce, non il suolo.

I dati ISPRA certificano il disastro.

I numeri non mentono: 739 ettari consumati nel 2022. Calcolando il danno economico, secondo gli studi di Ispra, ai veneti questo consumo di suolo costerà 72 milioni all’anno per compensare i servizi ecosistemici persi.

Queste sono cifre che condannano ambientalmente ed economicamente senza appello la legge veneta di Zaia sul consumo di suolo, alla quale non si deve alcun miglioramento.

Anzi, ha addirittura peggiorato della situazione, visto che è aumentata la superficie di suolo impermeabilizzata, cioè, consumata da colate aggiuntive di cemento che distruggono silenziose i servizi che il suolo ci erogata gratuitamente.

Bisogna tenero conto, inoltre, che già due anni fa se in termini assoluti la Lombardia era la regione con la più elevata incidenza di suolo consumato (il 12,08 per cento), il Veneto la seguiva con l’11,87 per cento, che al netto di montagne e acque è però del 18 per cento.

No: il suolo è suolo ed il cemento è cemento. Anche quando il consumo avviene per opere pubbliche.

È opportuno ricordare che il suolo consumato ci impiega ben 2000 anni per rigenerare soli 10 cm.

A queste condizioni è impossibile ricreare il suolo utile a garantire la produzione alimentare, l’assorbimento dell’inquinamento nell’aria e il contrasto all’effetto serra.

Per questo mi impegnerò nel superamento di quelle deroghe alla legge regionale vigente che consentono questo abuso di suolo in Veneto.

Tutta la mia attenzione e quella delle associazioni è rivolta al testo unico elaborato dalla Giunta regionale, fantasiosamente denominato “Veneto Territorio Sostenibile” e che sta per approdare in Consiglio regionale, Non è più tempo di greenwashing!

Mi auguro che chi, nella maggioranza, sta rifiutando la deroga pensata dalla Giunta regionale per la costruzione di stanze panoramiche in alta montagna, voglia unirsi a me in questa strenua difesa del bene comune.

 

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