L’acqua dei veneti alle multinazionali

13 Dicembre 2022
Ambiente

 

A margine della seduta odierna del Consiglio regionale del Veneto che si è riunito nell’Aula di Palazzo Ferro Fini per affrontare la discussione sulla manovra di Bilancio regionale 2023-2025, la maggioranza boccia la mia proposta di introdurre un contributo fiscale a carico delle aziende che producono bibite e bevande analcoliche sfruttando l’acqua delle falde venete.

Penso ad esempio alla Coca Cola, che preleva 1 miliardo e 500 milioni di metri cubi d’acqua dalla falda per produrre una bibita gassata e zuccherata pagando solo 18 mila euro l’anno.

 

Non solo la Giunta Zaia glissa sulla riduzione dell’emungimento d’acqua che sarebbe necessaria nel rispetto del piano di tutela delle acque, ma si rifiuta perfino di chiedere un contributo fiscale, nella forma di un contributo minimo per recuperare almeno in parte le esternalità negative che ricadono sul territorio in termini di consumo della risorsa idrica.

Di recente avevo sollevato la questione con un’interrogazione, richiamando proprio il Piano di tutela delle acque dove si afferma che il Veneto dovrebbe ridurre nel caso di siccità queste tipologie di estrazione. Cosa che però non è avvenuta quest’estate, quando ai cittadini veniva chiesto di ridurre i consumi e i sindaci chiudevano i rubinetti agli agricoltori.

 

L’obiettivo dell’emendamento non era quello di punire le aziende, ma di compensare il territorio e l’ambiente, oltre a garantire nuove entrate a fronte di un bilancio regionale sempre più in affanno, magari per investirle in progetti verso il contrasto ai cambiamenti climatici e alla tutela della risorsa acqua nei periodi siccitosi. Peccato che ancora una volta la maggioranza abbia fatto spallucce.

Nel dettaglio, l’emendamento prevedeva l’inserimento tra le realtà economiche cui è aumentata l’aliquota di imposta regionale sulle attività produttive anche la sottocategoria corrispondente al codice ATECO 11.07.00, cioè le seguenti: produzione di bevande analcoliche (esclusa birra analcolica e vino analcolico), produzione di acque minerali naturali e di altre acque in bottiglia, produzione di bibite analcoliche, bibite analcoliche aromatizzate e/o edulcorate quali: limonata, aranciata, cola, bibite a base di frutta, acque toniche.

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