L’agronomo berico che ha rilanciato l’economia montana

12 Ottobre 2019
Agricoltura

Ho la fortuna d’essere figlia di un agronomo lungimirante e concreto: il Giornale di Vicenza racconta della sua ultima impresa.

Ho piacere venga letto perchè racconta delle buone pratiche che nascono dall’interazione fra imprenditoria e mondo della ricerca: possono davvero rilanciare un territorio se condivise con la Comunità e il prezioso sistema di Volontariato. La piemontese Val Formazza ne è un esempio, ma più vicino a noi lo è Selva di Trissino. Quante opportunità potremmo avere se solo guardassimo con più interesse alle reti che possiamo costruire, non senza difficoltà, fuori e dentro il nostro territorio…
Papà è l’uomo che, ai miei occhi, incarna questa tensione alla condivisione di talenti, conoscenze e ed energie, per il Bene Comune.

E poi vi domandate perchè ripeto continuamente che la politica, anche veneta, dovrebbe investire in Ricerca più che in contributi a pioggia!

Di seguito riporto il pensiero condiviso su Facebook: 
L’agronomo berico che ha rilanciato l’economia montana? È il mio Guarda preferito!

Papà, dagli anni ’70, ha sviluppato progetti di estremo valore per il settore agricolo e non potete immaginare l’orgoglio di vederlo oggi ancora in azione dentro e fuori Regione: recentemente ha costruito, con i suoi preziosi compagni di viaggio di Selva di Trissino, opportunità di rilancio agronomico e turistico in una valle dimenticata da molti, la splendida Val Formazza piemontese. L’articolo del Giornale di Vicenza lo spiega benissimo!

Da Papà ho imparato che non si può fare agricoltura senza ricerca ed innovazione, dimostrando con le esperienze concrete di Marano ed il Suo Mais, Rotzo, Selva di Trissino (Monte Faldo) e Monte Baldo con le Patate, per non parlare della ventennale esperienza di sperimentazione sulla Patata di Pianura della grande area delle “TERRE ROSSE DEL GUÀ” del Basso Vicentino, Veronese e Padovano, i cui risultati sono stati pubblicati nel “Manuale dell’Agronomo” VI edizione 2018.

Papà ha recentemente identificato tre cultivar (ossia varietà) tipiche della Val Formazza, adatte agli ambienti montani e di eccellenti caratteristiche culinarie, con una Genetica più pura delle altre ed estremamente più qualitative della solita Agata o Columbus, tanto produttive ma di scarsissima qualità, che ci accontentiamo di acquistare al super ➡️ è una scoperta che fa bene non solo alle Comunità Montane, venete, piemontesi o italiane, ma fa bene a Noi, che esigiamo dagli agricoltori prodotti di qualità e poi NON possiamo permetterci di acquistare prodotti generici, magari di importazione. È questione di coerenza.

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