Istituto Strampelli di Lonigo – Garantire personale e continuità per innovazione e ricerca in agricoltura

16 Ottobre 2019
Agricoltura

 

La Regione Veneto sta tradendo gli impegni presi con l’accordo del 2016 ed oggi l’Istituto Strampelli di Lonigo si ritrova sguarnito di personale e nell’impossibilità di svolgere pienamente le proprie attività di ricerca.

 

E’ intollerabile che una realtà di centrale importanza per lo sviluppo dell’agricoltura locale ed internazionale, in particolar modo per il settore cerealicolo, sia ridotta in questa situazione per colpa della poca lungimiranza di chi governa la Regione: non si può fare agricoltura senza puntare su innovazione e ricerca, e l’istituto “Strampelli” avrebbe le carte in regola per dare seguito alle necessità degli imprenditori agricoli, se solo la politica sapesse guardare oltre il proprio naso.

 

Sulla vicenda ho presentato un’interrogazione per ciò che sta accadendo presso l’Istituto di Genetica e Sperimentazione Agraria ‘N. Strampelli’ di Lonigo (VI), impoverito anno dopo anno di strumenti e professionalità.

L’accordo del febbraio 2016 tra Provincia di Vicenza, proprietaria della struttura, Fondazione studi universitari di Vicenza, Comune di Lonigo e Regione Veneto mirava a dar continuità operativa allo ‘Strampelli’ e farlo diventare il polo cerealicolo del Veneto. Il tutto con la garanzia della presenza di personale sufficiente per consentire la continuità delle attività di ricerca e gestione dell’istituto, il cui valore aggiunto è riconosciuto sia nel settore che nella politica, come testimoniato dal sostegno diffuso alla mia richiesta, sostenuta infatti da esponenti di PD, Italia in Comune, Leu e M5S, che ringrazio.

 

Ora invece, con il trasferimento di tre dipendenti, siamo di fronte ad un cambio di direzione netto e gravissimo.

Come pensa la Regione di dare continuità operativa allo ‘Strampelli’ e farlo diventare il polo cerealicolo del Veneto se non garantisce la presenza del personale necessario per le attività di ricerca affidate anche dal Ministero delle Politiche Agricole e per la gestione della Banca del Germoplasma, prezioso e delicato strumento di conservazione di varietà storiche?

 

Si tratta di un danno non solo per lo sviluppo del comparto agricolo vicentino e veneto, ma anche perché in questo modo si svilisce drammaticamente l’impegno profuso dalle realtà cooperative agricole Agribagnolo di Lonigo e Coopsementi di Sossano, che hanno investito tempo e denaro per tutelare l’istituto, salvando i suoi terreni dal rischio di abbandono ed anticipando addirittura i finanziamenti attesi dalle istituzioni pubbliche e necessari per il corretto proseguo dell’attività.

 

Per questo ho sollecitato l’assessore all’agricoltura: va messo fine al gioco di una Lega che prima liscia il pelo al settore primario per scopi elettorali e poi lo tradisce privandolo delle strutture e degli strumenti necessari.

 

Qui l’interrogazione depositata: “Istituto ‘Nazareno Strampelli’ di Lonigo (vi). Quali interventi per garantire il personale e le attività di ricerca?”

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