Blue Tongue – Allevamenti veneti a rischio

7 Dicembre 2016
Agricoltura

GRAVISSIMO RISCHIO PER GLI ALLEVAMENTI VENETI

 

IN VENETO E’ ALLARME VIRUS BLUETONGUE E LA REGIONE È IRRESPONSABILE: ha scelto di rinviare l’acquisto di vaccini, lasciando soli gli allevatori veneti!

Volete sapere perché il patrimonio degli allevamenti veneti è a rischio per l’epidemia di Blue Tongue? Perché la Regione ha sottovalutato il problema, nonostante fosse a conoscenza della pericolosità del virus.

Doveva muoversi prima per acquistare i vaccini e garantire risorse adeguate al Servizio veterinario regionale. Invece rimanda e anche NEL BILANCIO 2017, NULLA VIENE PREVISTO PER QUESTO URGENTISSIMO SCOPO, mentre si destinano 14 milioni per un referendum sull’autonomia di cui già sappiamo il risultatI palesi e unanimi.

Il contagio di ovini, caprini e soprattutto vacche e tori, portatori del virus, continua a estendersi e finora sono stati gli allevatori a sobbarcarsi le spese per l’acquisto dei vaccini.

 

Il ritardo della Regione è gravissimo e ingiustificabile, visto che da mesi era perfettamente cosciente della pericolosità del virus e delle difficoltà nel reperire le materie prime per la produzione di ulteriori vaccini. E invece, anziché intervenire immediatamente, la Giunta Zaia ha deciso di attendere, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Inutile ora tentare di chiamarsi fuori con la scusa che ‘non ci sono più vaccini’. ANDAVANO ORDINATI QUANDO ANCORA ERANO DISPONIBILI, così come hanno fatto altre regioni.

Questa situazione è aggravata dalla carenza di personale del Servizio Veterinario regionale, lamentata da tempo. I veterinari delle Asl in Veneto sono 347, chiaramente sotto organico, se pensiamo ai 620 della Lombardia o ai 585 della Campania. In queste condizioni e senza l’intervento vaccinale (in particolare su vacche e tori) diventa impossibile stoppare il contagio.

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