La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha dato il via libera all’accordo raggiunto in trilogo per la Soil Monitoring Law, la direttiva che istituisce un quadro di monitoraggio della salute dei suoli europei. Questo rappresenta un passo avanti importante nel riconoscimento giuridico della tutela del suolo come bene ambientale. Ora il testo deve essere confermato dal Consiglio UE, ed è fondamentale che ciò avvenga rapidamente, senza modifiche e senza sorprese.
Rimane però un punto critico. La responsabilità di tutelare il suolo continua a ricadere sui singoli Stati membri, che avranno ampia libertà nel tradurre concretamente gli obiettivi fissati dalla direttiva. Il principio generale è stato stabilito, ma la sua reale efficacia dipenderà dalle normative nazionali. E c’è il rischio di un’applicazione a ostacoli.
Positivo il fatto che gli Stati siano chiamati a censire i siti contaminati, monitorare la salute dei suoli con parametri standardizzati e raccogliere dati su sostanze pericolose come PFAS e pesticidi. Inoltre, la direttiva riconosce il legame indissolubile tra produzione alimentare e tutela ambientale. Per questo, non si impongono nuovi oneri ad agricoltori e silvicoltori, ma si vincolano gli Stati ad aiutarli a migliorare la salute e la resilienza del suolo.
Ora il Consiglio UE deve confermare il testo, e gli Stati devono garantire norme nazionali efficaci per proteggere il suolo e la sicurezza alimentare. Continueremo a vigilare affinché questa direttiva non resti solo sulla carta, ma porti a interventi concreti per la salvaguardia dei suoli europei.
Leggi il comunicato stampa.
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