Ilva, procedura d’infrazione: il governo tuteli salute e ambiente

8 Maggio 2025
Ambiente

Le parole del ministro Gilberto Pichetto Fratin sono allarmanti. Proprio nel giorno dell’ennesimo, grave incidente dentro l’ex Ilva di Taranto, il ministro ha definito “del tutto normale” il nuovo step della procedura d’infrazione europea nei confronti dell’Italia per il mancato recepimento della direttiva sulle emissioni industriali. Come Verdi, chiediamo al governo di affrontare seriamente e immediatamente questa vicenda, che si trascina da oltre dieci anni con gravi conseguenze per la salute pubblica e l’ambiente.

Abbiamo presentato due interrogazioni alla Commissione Europea per chiedere un intervento concreto. Il governo Meloni intende aspettare che la procedura d’infrazione vada avanti fino a salatissime multe per il nostro Paese, mentre si continuano a contare i morti? Chiediamo che l’Italia si uniformi il prima possibile alla direttiva sulle emissioni industriali e alla recente direttiva sulla qualità dell’aria. È inaccettabile che il decreto di gennaio, destinato a garantire la continuità produttiva del polo siderurgico, faccia ancora riferimento ai vecchi valori limite sulle emissioni fissati dal decreto 155/2010.

Denunciamo inoltre la mancanza di trasparenza nella procedura di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dell’ex Ilva. Il Ministero dell’Ambiente (MASE) non ha pubblicato numerosi documenti sul proprio sito, violando la Convenzione di Aarhus e le direttive europee in materia di accesso alle informazioni ambientali. Questa situazione non può continuare: il governo deve assumersi la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini e la qualità dell’ambiente, garantendo finalmente il rispetto delle normative europee.


Leggi il comunicato stampa.

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