Pista da bob, nessun sabotaggio: Salvini chieda scusa

15 Aprile 2025
Infrastrutture

La Procura di Belluno ha chiuso le indagini sulla caduta di un tubo nel cantiere della pista da bob di Cortina, avvenuta due mesi fa, richiedendo l’archiviazione del caso. Secondo la Procura, si è trattato di un fatto accidentale, senza alcun sabotaggio o condotta dolosa. E ora, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini chiederà scusa?

Dopo il famoso “chiodo delle ferrovie”, in occasione della rottura del tubo Salvini ha puntato il dito contro ambientalisti e “signori del no”, accusandoli di sabotaggio. Eppure, la magistratura ha chiarito che non c’è stato alcun reato. Coloro che hanno alimentato queste accuse diranno di essersi sbagliati? Conoscendoli, è difficile crederlo.

Questo episodio dovrebbe essere un’occasione per imparare a non parlare a vanvera e, soprattutto, ad ascoltare i cittadini. Gli abitanti di Cortina hanno sollevato preoccupazioni legittime sulle Olimpiadi, calate dall’alto senza un adeguato coinvolgimento del territorio, a partire dalla pista da bob. Oltre alle criticità ambientali, ci sono problemi legati alla viabilità e alle incognite per il trasporto locale, che stanno creando disagi anche per le scuole, ancora in attesa del calendario del prossimo anno.

Chi governa ha il dovere di rispondere alle questioni sollevate dai cittadini, non di sostituirsi alla magistratura nell’individuare colpevoli di presunti crimini. Due mesi fa, esponenti di Lega e Fratelli d’Italia hanno parlato di un atto intimidatorio contro le Olimpiadi, evocando persino il movimento No Tav. Ora sappiamo che non solo non c’era un colpevole, ma nemmeno un reato. Complimenti a Salvini e compagnia!


Leggi il comunicato stampa.

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