Dalle audizioni sulla Pedemontana Veneta: alcune riflessioni.

25 Settembre 2018
Territorio

La Pedemontana veneta, tra devastazione del territorio, dell’ambiente e dell’agricoltura.

Un progetto che poteva avere vesti completamente diverse, con la revisione delle strade esistenti, senza bisogno di pedaggi anche per i cittadini locali. Una speculazione a discapito dei Veneti, di cui ha parlato in Commissione Ambiente, a Roma, l’ing. Corsini. (qui il link alla webcam.parlamento: 1 ora circa)

 

A partire dalle sue dichiarazioni, ecco alcuni spunti di riflessione utili a conoscere ciò che peserà su noi, per i prossimi decenni come un macigno, come per i lombardi la BreBeMi:

  • sui Pedaggi alla Regione: Corsini dice che la rivoluzione dell’accordo del 2017, che istituisce il canone di disponibilità a vantaggio del privato (entrate certe per 39 anni a fronte di 1 miliardo di spesa) e introduce pedaggi per tutti, incassati direttamente dalla regione (ciò corrisponde al “rischio di impresa” dell’investimento per la costruzione dell’opera).

Questa modifica ha convinto gli azionisti internazionali di “investire” e sostenere il concessionario con l’emissione di bond. Ciò ha salvato il Consorzio SIS, concessionario, dal rischio di fallimento della costruzione dell’opera, perchè non ha garantito i soldi.

  • sul deficit finanziario a carico della Regione Veneto, che paga “Pantalone”: la regione inizierà nel 2020 con un deficit di 15 milioni che andrà teoricamente a ridursi nel 2030 circa, per poi andare in attivo. Come potrebbe accadere? Perché il costo dei pedaggi aumenterà OGNI ANNO. 

Ciò non è stato dichiarato in commissione, naturalmente, ma è già pianificato nel PEF (piano economico finanziario). Insomma, se nel 2020 percorrere 94 km costerà 16 euro ad un’auto e 28 ad un camion, tra dieci anni sarà improponibile e andare da Montecchio a Treviso attraverso la A4 e la E27 costerà sempre la metà! Questo è un dato di fatto!

 

  • Sugli studi del traffico. Aggiungerei che questo deficit, pagato con le nostre tasse “regionali” ed i pedaggi, si risolverà solo “SE” i flussi saranno quelli stimati, cioè 27 mila veicoli al giorno! Ma ricordate il motivo per cui Cassa Depositi e Presti e la BEI, dichiararono “Non Remunerabile” l’opera, cioè un investimento fallimentare?  Per via degli studi sui flussi di traffico!
Ce ne sono due:
– studio del 2006, che prevedeva 33mila veicoli al giorno (studio contestato perchè “gonfiato”)
– studio di Cassa Depositi e Prestiti e della BEI che ne prevedono tra 15 e 17 mila veicoli al giorno.

Corsini ci dice che la Regione non ha mai fatto uno studio sui flussi, nemmeno nel 2017: li ha collegati alle tariffe senza mai calcolarli su dati reali (pare che la Lega non voglia conoscere il suo territorio, ma solo le lobby!). Corsini spiega che la Regione individua 27 mila veicoli al giorno, con l’abbassamento delle tariffe, che rimangono comunque proibitive e che vengono diminuite solo perchè si allargano i veicoli sottoposti al pedaggio ai Residenti!

Insomma, con la revisione dell’accordo del 2017 il privato avrà entrate certe dalla Regione pari a 12 miliardi in 39 anni, 12 miliardi che teoricamente sarebbero sostenuti dai pedaggi delle auto e dei camion che percorreranno la superstrada, ma, se i flussi ipotizzati dalla Regione Veneto non si realizzeranno, questi 12 miliardi saranno pagati con i soldi del Bilancio del Veneto, con i soldi delle nostre tasse, magari recuperati tagliando ad altri servizi per la scuola, il sociale, la cultura, l’assistenza sanitaria…
Ci rendiamo conto in che circolo vizioso ci troviamo? Il privato ne esce indenne a prescindere, il pubblico rischia il Default.
Ricordo che, sempre secondo le stime iniziali, la Pedemontana Veneta doveva costare 1,8 miliardi. Ora siamo a 2,2 ma all’orizzonte ci sono altre varianti che faranno lievitare la somma. Corsini “incolpa” gli Enti Locali che hanno richiesto queste varianti, ma bisognerebbe chiedere quanto ci vengono a costare le varianti necessarie per aggirare discariche e siti inquinati, per correggere gli errori strutturali per la costruzione nell’area attorno al torrente Poscola ed altri errori di progettazione.
Dovrebbero chiarire quanto costa costruire un’opera interrata in una zona di ricarica di falda, dove l’acqua arriva a pochi metri dal piano campagna, dal suolo!
Insomma, perchè siamo arrivati a tutto questo? Perchè le priorità della politica di questi ultimi 10 anni hanno messo davanti a tutti il bisogno delle Lobby allo studio del terreno, delle reali esigenze e priorità per il cittadino. E chi governa oggi il Veneto, 10 anni fa ha accompagnato la firma di un progetto che già all’ora era inadeguato e violento.
Si poteva fare un progetto per una superstrada più contenuta e meno invasiva sul territorio? Si poteva rivederla? Certo, se non si fossero chiusi gli occhi di fronte alle proposte dei territori e poi davanti al metodo di costruzione a singhiozzo scelto da SIS, che apriva microcantieri su microcantieri, distanti chilometri l’uno dall’altro, senza costruire pezzo dopo pezzo, così da rendere inmodificabile il maxi-progetto approvato.

Non basta tutto questo a convincere dell’urgenza di una revisione decisa della concessione Pedemontana Veneta, che la Lega vuole proporre come “modello nazionale”?

PS: l’ing. Corsini dice che ora che i pedaggi arrivano in cassa alla regione, ad esempio e “solo per esempio” la regione potrebbe decidere di togliere i pedaggi, gratis praticamente. Ma se diventa gratis la paghiamo 160 milioni annui col bilancio regionale e quindi potete immaginare che sarà sempre e solo a pagamento!
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