Allarme vaccini in Veneto

7 Ottobre 2016
Sanità e Sociale

“Vaccinazioni in calo, Zaia introduca l’obbligo nelle aree del Veneto dove la copertura è al di sotto della soglia di sicurezza”
Le vaccinazioni in Veneto sono in calo e al di sotto della soglia di sicurezza: il presidente Zaia firmi un decreto per ripristinare l’obbligo in quelle aree e per quelle malattie infettive dove il tasso di copertura è inferiore al 95%, sospendendo, almeno in parte, l’applicazione della Legge regionale numero 7 del 23 marzo 2007.

 

L’allarme lanciato nei giorni scorsi dall’Istituto superiore di Sanità trova conferma per il Veneto dal  ‘Report sull’attività vaccinale dell’anno 2015. Copertura vaccinale a 24 mesi (coorte 2013) e monitoraggio della sospensione dell’obbligo vaccinale al 31/03/2016.

I numeri del dossier illustrano un quadro poco incoraggiante, con una media regionale di copertura vaccinale a 24 mesi di vita pari al 91,3% per poliomelite, difterite-tetano e pertosse; 90,8% per l’epatite B; 90,6% per l’Haemophilus influenzae di tipo b; 87,1% per il morbillo. Basse anche le percentuali per la prevenzione di parotite (87%), rosolia (87,1%), varicella (84%), meningococco di tipo C (90,5%) e pneumococco (84,6%).

In particolare è preoccupante la situazione che si sta verificando in provincia di Vicenza, specialmente nel Bassanese. Per questa realtà infatti il suddetto report rileva, ad esempio, una percentuale di non vaccinati contro la poliomielite per la coorte del 2015 addirittura al 9,7%. Ma sopra il 5% ci sono anche l’Alto Vicentino, Vicenza, Mirano e l’Alta Padovana, contro una media regionale del 3,5%. Sempre nel Bassanese, secondo quanto denunciato dai medici del Dipartimento di prevenzione dell’Ulss 3, appena l’86% dei bambini risulta essere vaccinato con l’esavalente. Complessivamente ci sono cinque Aziende regionali che hanno un livello di copertura al di sotto del 90%: ancora Bassano, quindi Thiene, Vicenza, Asolo e Chioggia.

 

Scendere al di sotto delle soglie di sicurezza è pericoloso: è scientificamente provato, infatti, che esiste il rischio del ritorno di patologie attualmente debellate ma presenti in altri Paesi e che per i neonati possono diventare letali. Purtroppo in alcune aree del Veneto è forte la diffidenza verso i vaccini, nonostante la sensibilizzazione fatta dai pediatri: un nemico da combattere è la disinformazione sul web, con siti che lanciano notizie assolutamente infondate, senza alcun riscontro, riscuotendo comunque dei consensi e generando falsi allarmi.

È evidente che la campagna informativa promossa dalla Regione non basta per invertire la tendenza in tempi rapidi: per questo chiediamo al presidente Zaia se ha intenzione di sospendere l’applicazione della Legge numero 7 del 23 marzo 2007 con un decreto che renda obbligatoria la vaccinazione per quelle malattie e in quelle aree dove non si raggiunge la soglia di sicurezza del 95%.

 

Comunicato stampa del 07/10/2016 congiunto con i consiglieri Claudio Sinigaglia e Stefano Fracasso.

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