Lingua dei Segni e non solo: una legge per l’inclusione vera!

16 Febbraio 2018
Sanità e Sociale

“Lingua dei segni, approvato un provvedimento di cui essere orgogliosi. Ma la battaglia per un’inclusione vera deve andare avanti: la Regione rifinanzi la legge per abbattere le barriere architettoniche”

 

Sono felice di potervi comunicare questo risultato ottenuto sulla Proposta di Legge per la promozione e il riconoscimento della lingua dei segni italiana e della lingua dei segni italiana tattile votata in aula.

Vi riporto il comunicato della correlatrice e mia collega Orietta Salemi del Partito Democratico, che ben spiega i passaggi di questa legge e gli obiettivi futuri.

 

“Portiamo a casa un risultato importante, dobbiamo essere orgogliosi. Con questa legge introduciamo, non solo il riconoscimento della Lis e della Lis tattile, ma promuoviamo la libertà di scegliere le forme ritenute più idonee per l’accessibilità nella comunicazione, prevedendo e promuovendo anche l’accesso anche a un sistema di strumenti e interventi di tipo logopedico o protesico, per le persone con diversa disabilità uditiva o deficit di comunicazione. Questo nel rispetto delle diverse scuole di pensiero e della rappresentanza di tutte le  associazioni che si occupano dei diritti di chi è audioleso”. A dichiararlo è Orietta Salemi, vicecapogruppo del Partito Democratico dopo l’approvazione all’unanimità della proposta di legge per la promozione e il riconoscimento della lingua dei segni italiana e della lingua dei segni italiana tattile, di cui era correlatrice.

 

“Siamo soddisfatti anche perché sono stati accolti alcuni nostri emendamenti che sono migliorativi di un provvedimento già di per sé buono, oltre a un ordine del giorno per promuovere la diffusione della sottotitolazione nelle sale cinematografiche e dello spettacolo. Tuttavia la battaglia per l’abbattimento delle barriere non può e non si deve fermare. Pensiamo alle barriere architettoniche, abbiamo una legge del 2007 che da anni aspetta di essere rifinanziata. Se la Giunta riesce a trovare le doverose risorse, diamo ossigeno a quei Comuni che hanno già redatto i Peba, ma che non sanno come finanziare gli interventi.

 

Va assolutamente incentivato il sistema di abbattimento di tutte le barriere che limitano l’inclusione sociale e non garantiscono una pari dignità. Perché una Regione attenta ai più deboli o alla persone vulnerabili è una Regione che garantisce, nelle nostre comunità, un sistema di vita migliore per tutti”.

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