Scandalo Sesa – Tra rischi di danni ambientale e la politica compromessa

12 Giugno 2019
Ambiente

 

Servono analisi sul compost distribuito nei campi agricoli da Sesa e che la Lega chiarisca i suoi rapporti con le numerose società collegate all’azienda di Este, che ha come socio di maggioranza il Comune.

 

L’indagine della testata online Fanpage sul business del compost apre uno scenario drammatico. L’ennesimo nella nostra regione, ma con una chiara compromissione politica.

Un giro di affari cresciuto in misura esponenziale negli anni, passando dalle 386 mila tonnellate di rifiuti nel 2011 alle 473 mila del 2016 e una produzione di compost pari a 68 mila tonnellate scaricate ogni giorno nella campagna con 25 camion ogni ora.

L’inchiesta giornalistica è davvero terrificante e mi fa rabbrividire.

E su questo, la Regione ed l’Arpav, devono controllare ed è ciò che ufficialmente chiediamo. La cosa che più mi preoccupa, in quanto rappresentante della Regione, è che alle richieste dei cittadini di intervenire o alle denunce di emissioni odorigene che provengono da questa azienda, nessuna istituzione non ha mai dato una risposta o comunicato esiti di controlli.

È questa la politica regionale che noi Veneti vogliamo? Non vorrei mai pensare che appositamente i controlli su quei campi non siano stati fatti per le implicazioni politiche. ma su questo punto attenderemo la risposta all’interrogazione.

Vanno in primis ringraziati i giornalisti di Fanpage per la loro inchiesta

Fare indagini giornalistiche oggi, soprattutto su ambiente e politica, non è semplice. Credo sia un campo dove le minacce volano e la corruzione del silenzio dilaga. Se non ci fossero questi giornalisti, purtroppo molte notizie non le avremmo mai.

I rischi ambientali

Sulla qualità però ci sono forti dubbi: le analisi chimiche realizzate da Fanpage tramite la Labo Consult sono preoccupanti, con la presenza di vetro e plastica, che restano per sempre nei campi, oltre alla concentrazione significativa di idrocarburi e metalli pesanti, come zinco e rame.

A questo proposito, con i colleghi Zanoni e Azzalin, abbiamo depositato IRS compost Sesa.

E’ doveroso da parte della Regione accertarne la provenienza, la tipologia e la quantità dei rifiuti trattati, da cui Sesa ricava il compost, oltre a verificare le eventuali contaminazioni nei terreni agricoli da vetro, plastica, idrocarburi e metalli pesanti.

Il compost rientra pienamente nelle buone pratiche dell’economia circolare: convertire in terriccio la raccolta della frazione umida che scartiamo nelle nostre case, è sicuramente una buona cosa, ma non possono esserci aziende che lo alterino ma soprattutto, dove sono i controlli? In attesa della risposta della Giunta, l’indagine scopre il retroscena politico.

 

La gestione politica che gravita attorno alla Lega

L’offerta dell’azienda a Fanpage, una sponsorizzazione di 300 mila euro in tre anni proposta dal responsabile delle relazioni esterne Fabrizio Ghedin, per poter visionare in anteprima l’inchiesta ed eventualmente aggiustarla è inquietante.

Poche ore dopo la pubblicazione dell’inchiesta, Fanpage ha scoperto che Ghedin, oltre ad essere assistente personale di Mandato (proprietario della holding) e curatore della comunicazione aziendale, era assunto con un contratto di collaborazione dalla sottosegretaria del Ministro per l’ambiente e la tutela del territorio, la leghista Vannia Gava. Son passate poche ore ma ha appena dato le dimissioni, dall’incarico!

 

Così come il fatto che il vicepresidente di Sesa, per nove anni, sia stato Sandro Rossato poi arrestato con l’accusa di associazione mafiosa, ora deceduto. Ma come dicevamo, molte sono le storie di infiltrazioni o gestioni malavitose nei nostri rifiuti, finiti nelle nostre discariche o nei nostri campi. Un accenno solo alla vicenda di Cadian, dello scorso hanno, con alcuni nomi che ritornano in quella di Fanpage.

 

Ma c’è un ulteriore aspetto che va chiarito, ovvero i legami tra la società di Este e la Lega di Salvini: secondo Fanpage, tra le numerose imprese che gravitano attorno al socio privato di Sesa ce n’è una che ha finanziato con 30 mila euro la ‘Lega per Salvini premier’ e un’altra ha come vicepresidente il senatore leghista di Treviso Giampaolo Vallardi.

 

Un insieme di rapporti piuttosto stretti sui quali il Carroccio dovrebbe fornire spiegazioni e sarebbe interessante anche sapere cosa ne pensa Zaia.

E voi? Cosa ne pensate?

 

Intanto, chiederò all’Assessore all’Ambiente Bottacin cosa ne pensa sugli illeciti ambientali, dopo il suo comunicato contro la Commissione Parlamentare sulle Ecomafie.

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2 risposte a “Scandalo Sesa – Tra rischi di danni ambientale e la politica compromessa”

  1. Ci mancava questa chicca nel panorama del disastro ambientale della nostra regione. Quel compost finisce nella nostra alimentazione, nell’acqua, nell’aria e…siamo circondati! Questo grazie alle corruttele e ai legami mafiosi dell’Amministrazione regionale e di molte comunali. Pare assodato che oggi tutti hanno un prezzo, ma noi cittadini lo paghiamo mettendo a rischio la vita. Grazie a tutti i complici!

    • Carissima Beppa. Credo che non sarà neanche l’ultimo!! Doveva essere una best practice e invece… Vediamo ora la procura come gestisce il caso e se la regione intende avviare campionamenti nei terreni dove è stato distribuito.

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