Agenda 2030 – Male l’obiettivo ambientale: il Veneto una vaso di Padora

13 Giugno 2019
Ambiente

«Agenda 2030, Veneto in grave ritardo sull’obiettivo ambientale. Gli obiettivi di  sviluppo sostenibile dell’Onu analizzati dalle statistiche della Giunta regionale: in generale meglio del resto di Italia, ma restano criticità in ambito ambientale»

Leggendo la pubblicazione di maggio 2019 delle “Statistiche flash” del Sistema statistico regionale, titolo L’agenda 2030, una sfida per il Veneto, c’è un dato che balza agli occhi: a differenza della maggior parte degli indicatori, sui quali il Veneto mostra livelli di sostenibilità migliori della media nazionale (11 indicatori su 17), ce n’è uno in cui la nostra regione è terribilmente in ritardo. È il caso dell’obiettivo “Vita sulla terra”, dove il Veneto totalizza il punteggio di 73,6 contro il 97,7 della media nazionale.
Non possiamo che commentare così la nota elaborata dall’Ufficio di Statistica della Regione Veneto, basata su dati Istat e ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) relativi all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015.
L’obiettivo 15, Vita sulla terra, prevede di “Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre”: il punteggio del Veneto, fatto 100 il valore italiano del 2010 scende da 75,6 a 73,6  tra il 2010 e il 2017.
Sono gli stessi tecnici della Giunta a spiegare le ragioni di questo ritardo: “permangono alcune criticità in ambito ambientale – si legge nel documento – legate soprattutto all’eccessivo consumo di suolo, all’inefficienza delle reti idriche e alle difficili condizioni dell’aria nelle città“.
Insomma, proprio quello che diciamo ogni giorno quando parliamo di emergenza ambientale e di Veneto terra martoriata, sentendoci rispondere da Zaia e dalla Lega che invece non c’è alcun problema.
Ormai, ogni giorno sentiamo notizie sui quotidiani e nei TG sugli illeciti ambientali, denunce di sversamenti, tonnellate di rifiuti abbandonati nei capannoni e scoperte di discariche abusive interrate. E ricordiamoci sempre la mappatura di Arpav ci dice che la nostra regione ha 644 siti inquinati da bonificare, purtroppo da aggiornare.
Del resto, se Veneto e Lombardia sono le regioni in cui negli ultimi decenni le coperture artificiali sono cresciute di più, arrivando rispettivamente al 12,35% e al 12,99% di consumo di suolo, una qualche connessione con le scelte di chi governa queste due regioni da vent’anni a questa parte forse ci sarà!
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Ora che a certificare la grave mancanza del governo regionale nell’affrontare questo problema non sono quei cattivoni dei consiglieri di opposizione, ma gli stessi uffici della Giunta, forse Zaia cambierà idea? O dirà ancora che va tutto bene, madama la marchesa?
Il Veneto non ha un’agenda politica ambientale e questo è il risultato!
(Dal comunicato congiunto con i consiglieri Ruzzante – LEU – e  Bartelle  – IIC -)
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